Alta Via n.2 Dolomiti

L’Alta Via delle Dolomiti n. 2 si snoda da Bressanone in Valle Isarco ai confini nord- occidentali delle Dolomiti fino a Feltre, in Provincia di Belluno, proprio ai piedi dei contrafforti meridionali delle montagne. I gruppi attraversati in tredici splendide ed avventurose tappe, sono fra i più famosi delle Dolomiti. Dal sottogruppo del Plose, attraverso poi i Gruppi di Putia, Odle, Puez, Sella, Marmolada, Pale di San Martino fino ai selvaggi e naturali territori del Cimonega, Sass de Mura e Vette Feltrine Il percorso offre grande varietà di panorami e di caratteristiche geologiche contrapponendo alle tipiche zone Dolomitiche altre dalle caratteristiche molto diverse per origine, morfologia e aspetto. I sentieri dell’ Alta Via 2 Dolomiti, si snodano in prevalenza su terreno roccioso anche se non mancano tratti più rilassanti su prati pascoli d’alta quota e boschi. Anche se in misura minore di un tempo, si incontra ancora isole di ghiaccio sulla Marmolada e, assai ridotto, sulla Fradùsta.


Tappe
Bressanone - Rifugio Plose
  • timer1ora/4 ore
  • trending_up500/1500 m
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Il punto di partenza dell’ Alta Via 2 Dolomiti, è alla stazione della cabinovia a S.Andrea. Si sale fino a Valcroce e da qui, parte il sentiero n° 7 verso il rifugio Plose. Una variante per gli escursionisti più allenati è salire a piedi fino al Rifugio Plose, partendo direttamente da S. Andrea e seguendo il sentiero numero n° 4 fino al rifugio Plose. Il sentiero è abbastanza ripido ma tenuto bene e camminando si vedono le Dolomiti e la flora e fauna del parco naturale Puez-Odle.
Il rifugio Plose rappresenta il primo punto di sosta dell’Alta Via 2. Si trova a 2447 m sopra la città di Bressanone.


Rifugio Plose - Rifugio Genova
  • timer4 ore
  • trending_up500 m
  • trending_down700 m

Seguendo il sentiero numero 4 e il triangolo “Alta Via 2” si cammina sempre in discesa per circa 2 ore fino al passo Rodella. Da qui si prosegue verso il Sass Putia e dopo circa 30 minuti ci troviamo difrontealla forcella del Sass Putia – la parte più impegnativa della prima tappa dell’Alta Via 2. La Forcella della Pùtia appare sullo sfondo quale immenso portale di ingresso al regno incantato delle Dolomiti. Per raggiungerla bisogna superare un dislivello in salita di 500 metri, dapprima dolcemente, poi per i ripidi tornanti che si inerpicano lungo un canale ripido e detritico (spesso con neve anche a inizio di luglio), fino a toccare la Forcella della Pùtia (Peitlerscharte), 2357 metri. Dalla forcella si segue a sud ovest il sentiero n. 4, pianeggiante e panoramico, giungendo al Passo Poma (Kreuzkofeljoch, 2340 m), dal quale già si scorge in basso, a ovest, il Rifugio Genova, 2297 m, che in breve si raggiunge (30 minuti dal Sass de Putia).


Rifugio Genova - Rifugio Puez
  • timer6 ore
  • trending_up850 m
  • trending_down670 m

Dal Rifugio Genova-Schlüterhütte, 2297 m, si prende il sentiero n. 3 che, dopo un tratto verso est, piega a sud percorrendo il versante orientale del Bronsoi: splendido il panorama su Odle e Puez.
Questa è una zona di grande interesse geologico e floristico.
Alla quota 2421 m del Juac, il sentiero piega decisamente a sud ovest, passa sopra la Munt de Medalges nel Parco Naturale Pùez-Odle e giunge alla Fùrcia de Medalges (Kreuzjoch), 2293 metri. Per un po’ a sud ovest, poi decisamente a sud, il sentiero n. 3 corre ad oriente del Campillerturm e del Sass da l’Ega (Sasso dell’Acqua-Wasserkofele) e poi della lunga cresta del Longiarù. Scavalcato un costone, traversa salendo fino ad un bivio a quota 2389 metri.
A ovest si stacca il sentiero n. 13 che va a scavalcare la Fùrcia Mont da l’Ega (Wasserscharte) e prosegue per il Rifugio Firenze. Si continua a sud, sul sentiero n. 3, incontro a un selvaggio canale di sfasciumi. Ripidamente si sale per questo e si raggiunge la Fùrcia dla Róa (Forcella della Rova-Roascharte), 2617 metri.
Questa sella è molto importante perché divide il Gruppo delle Odle a ovest dal Gruppo del Pùez a est.
Attenzione: a inizio di stagione è possibile trovare neve dura nel canalone e sarebbe utile una piccozza o almeno dei mezzi ramponi.
Proseguendo nel percorso si scende verso sud fino al bivio di quota 2500 m circa in una grande conca detritica fino a raggiungere dei macigni. Qui si lascia il sentiero n. 3, che scende a destra (sud ovest) e va a congiungersi al sentiero n. 2 proveniente dal Rifugio Firenze, e si continua verso sud, prima su buona traccia pianeggiante, poi in modesta discesa fino ad incontrare il sentiero n. 2 che, con alcuni zigzag, conduce a est sulla Fórces de Siëles, 2505 metri.
Scavalcata la forcella ci si trova al cospetto di una distesa di magri pascoli ai piedi di rocce friabili. Appare in lontananza, a est, il Sassonghér.
Ora il sentiero n. 2 vira bruscamente a nord est e diventa delicato, scavato nella roccia, ma non difficile, anzi è agevolato da alcune corde fisse metalliche. Quindi, dopo un tratto quasi in piano, cala verso est sopra l’ampia spianata erbosa della Munt de Pùez, compie un’ampia Z e si dirige deciso ancora a est fino al vicino Rifugio Pùez- Puezhütte, 2475 metri.


Rifugio Pùez - Rifugio Cavazza al Pisciadù
  • timer5 ore
  • trending_up570 m
  • trending_down470 m

Dal Rifugio Pùez (Puezhütte, 2475 m), il sentiero porta inizialmente una tripla numerazione: 2, 4 e 15. Il 15 si stacca poco dopo per scendere a La Villa in Val Badìa (possibilità di collegamento stradale); il 4, da Forcella Ciampëi, scende a Colfosco (possibilità di collegamento stradale); il 2 continua fino al Passo Gardena.
Si segue il sentiero 2 ben segnato e pianeggiante che va verso sud est e attraversa il vasto altipiano lunare del Pùez dove, in caso di nebbia, non si devono assolutamente perdere le segnalazioni. Passato il bivio di quota 2104, dove il sentiero n. 15 scende a est, si prosegue verso sud a raggiungere, dopo essere scesi per un canale, la Forcella de Ciampëi (o Somafùrcia, 2366 m).
Da qui al Passo Gardena il sentiero n. 2 andrà sempre in direzione sud ovest. Dalla forcella si sale un po’, poi il percorso si fa pianeggiante nella conca dove si distende il piccolo specchio d’acqua del Lech de Crespëina (Lago di Crespèina-Crespeina See). Dal laghetto, con ripida salita, si raggiunge la Forcella de Crespëina, 2528 metri. per poi scendere ripidamente per un centinaio di metri di dislivello, si traversa per un po’ in quota e infine si sale per detriti alla Forcella Cir (o Dantes les Pizes-Cirjoch, 2469 m).
Da qui in poi è tutto un susseguirsi di lievi saliscendi, forcellette, macigni, piccole torri, pascoli, fino a giungere sull’ampia sella dolomitica del Passo Gardena (Grödner Joch, 2121 m), con alberghi aperti tutto l’anno, affollati d’estate.
Conviene lasciare traffico e rumore al Passo Gardena e continuare fino all’oasi di pace del Rifugio Pisciadù.
Dal passo si segue a sud est il sentiero n. 666, ampio e ben segnato, che sale una dorsale erbosa, piega alla base delle pareti, scende un po’, quindi lascia a sinistra (est) il sentiero per la Ferrata Tridentina.
Il sentiero n. 666 risale ora, con parecchi zigzag, un angusto e selvaggio vallone roccioso fin dove questo si allarga. Qui si prende a sinistra, si sale per detriti e placche dove potrebbe persistere qualche lingua di neve (tratto attrezzato con corde fisse). Si raggiunge quindi un’ampia terrazza detritica da dove si piega a sud est e con breve discesa per sfasciumi si giunge infine al Rifugio “Franco Cavazza” al Pisciadù, 2585 metri.


Rifugio Cavazza al Pisciadù - Rifugio Boè
  • timer2 ore e 30 minuti
  • trending_up400 m
  • trending_down100 m

Dal Rifugio Pisciadù si prende il sentiero n. 666 che, lungo la riva orientale dell’incantevole laghetto, si dirige subito a sud, sulla costa occidentale della Cima Pisciadù.
Sopra la Val de Tita si presentano due possibilità: salire per facili roccette, oppure per un tratto attrezzato con corde fisse, quest’ultimo più sicuro in ogni caso. Continuando su ghiaie e talvolta su chiazze di neve, si tocca una sella dove il sentiero prosegue , salendo fino al brullo e dantesco Altipiano del Sella dove in caso di nebbia bisognerà seguire la segnaletica con molta attenzione. Si ritorna a sud, si traversa l’altipiano (dove, a ovest, si stacca il sentiero n. 649 per il Passo Sella), quindi ci si cala un po’ fino alla Forcella d’Antersass, 2861 m, dove termina il sentiero n. 666 . Si inizia a percorrere il sentiero n. 647 che sale dal Pian de Sciavanèis.
Si continua a sud,salendo a zigzag verso la cima dell’Antersass (Zwischenkofel, 2907 m), la cui sommità può essere aggirata (ma se il tempo è bello vale la pena di dare un’occhiata dall’alto) sul sentiero attrezzato di destra. Da qui si scende direttamente e in breve al Rifugio Boè (Bambergerhütte, 2871 m).


Rifugio Boè - Rifugio Forcella Pordoi
  • timer1 ora
  • trending_up0 m
  • trending_down20 m

Dal Rifugio Boè si prende il sentiero n. 627 che, dopo lieve salita, prosegue quasi in piano verso sud fino alla quota 2852 m, dove gira bruscamente a ovest giungendo al Rifugio Forcella Pordòi (2829 m) da cui si gode uno splendido panorama.


Rifugio Forcella Pordoi - Rifugio Fredarola
  • timer2 ore
  • trending_up200 m
  • trending_down800 m

Presso il rifugio, ha inizio l’esteso e ripido ghiaione che scende a sud; si possono seguire i numerosi tornanti, oppure ci si lascia “scivolare” sulle ghiaie molli. Infine per buon sentiero si scende al Passo Pordòi, 2239 metri. Dal Passo Pordòi ci si immette sul sentiero 601 che si dirige a sud verso una cappella, e seguendo il versante orientale del Sass Beccè, in breve porta al Rifugio Baita Fredarola, 2370 m.


Rifugio Fredarola - Rifugio Viel Dal Pan
  • timer1 ora
  • trending_up100 m
  • trending_down0 m

Dal Rifugio Fredarola si piega verso est ad entrare nel Vièl dal Pan (Sentiero del Pane), antico sentiero di transito tra la Val di Fassa e l’Agordino. Il sentiero è ampio, riposante, abbastanza frequentato, panoramico specie sulla Marmolada che si staglia gigantesca proprio di fronte. A circa metà del sentiero sorge in bella posizione il Rifugio Vièl dal Pan, 2432 m.


Rifugio Viel Dal Pan - Rifugio Castiglioni-Marmolada
  • timer1 ora e 30 minuti
  • trending_up0 m
  • trending_down400 m

Dal Rifugio Viel Dal Pan il sentiero riprende più stretto e gira ad arco sotto la Fòrfesc (Forbice) e il Belvedere. Al bivio con il sentiero n. 698 (che va a Porta Vescovo, a nord), il n. 601 si dirige a sud, poi a ovest lungo i ripidi prati, infine va verso la diga del Lago Fedàia e giunge al vicino Rifugio “Ettore Castiglioni” alla Marmolada (2044 m).