Sentiero Roma

Il sentiero Roma è un sentiero alpinistico, un’alta via che si snoda lungo la dorsale meridionale delle Alpi Retiche, nel tratto compreso tra la val Chiavenna e la val Malenco. Realizzato nel 1928 dalle guide alpine della Val Masino su commissione della sezione CAI Milano con lo scopo di collegare tutti i rifugi di questa parte della valle, si sviluppa lungo un percorso di 54 km., con un dislivello positivo complessivo di 2.900 m., mantenendosi per la maggior parte del suo sviluppo a una quota di 2.500 m. Vista l’altitudine e l’ambiente alpino in cui si svolge (diversi passaggi attrezzati ed esposti), esso è consigliato solamente ad escursionisti con un ottimo allenamento fisico, esperienza e attrezzatura adeguata. Il tempo di percorrenza varia da 4 a 5 giorni, a seconda delle tappe che si desidera percorrere.


Tappe
TAPPA 1 Novate Mezzola (311 m) / Rifugio Brasca (1304 m)
  • timer4 ore
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Distanza: 11 km

Da Novate Mezzola, sulle rive del lago di Mezzola, un’antica mulattiera conduce in val Codera. Qui sorge il paesino di Codera, uno degli ultimi della provincia di Sondrio raggiungibili solo a piedi. Si prosegue quindi nel fondo della vallata toccando vari nuclei, il rifugio Bresciadega, e giungendo al rifugio Brasca.


TAPPA 2 - Rifugio Brasca (1304 m) / Rifugio Omio (2100 m)
  • timer3 ore e 50 minuti
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Dal rifugio Brasca, nel cuore della val Codera, si sale la valle Averta, dov’è l’omonimo alpeggio. Pendenze sempre più severe guidano al passo del Barbacan, dove ci si affaccia alla val Màsino e alle alte e severe montagne della val Porcellizzo. Tra queste svettano il pizzo Cengalo e il pizzo Badile, ai piedi dei quali si colloca il rifugio Gianetti.

Varianti della seconda tappa per il rifugio Omio

Per toccare tutti i rifugi, i più allenati dal rifugio Brasca possono raggiungere il rifugio Omio per il passo dell’Oro o per quello, tecnicamente più impegnativo, del Ligoncio, quindi la Gianetti attraverso il passaggio del Barbacan SE. Visto il notevole dislivello positivo è consigliabile pernottare al rifugio Omio.
Anche se fisicamente impegnativa, la salita fino al Rifugio Brasca e, da qui, al bivacco Valli in Val d’Arnasca e quindi al Rifugio Omio attraverso il Passo Ligoncio, è forse tra le escursioni più belle e caratteristiche della zona. In Val d’Arnasca i graniti del Ligoncio, della Sfinge e dei Pizzi dell’Oro svettano sopra le cascate che si gettano in Val Codera. Il Passo Ligoncio, ardito, misterioso e “invisibile”, intaglio nella roccia esposto e attrezzato, è da sempre avvolto nella leggenda della letteratura di montagna.


TAPPA 3 Rifugio Gianetti (2534 m) / Rifugio Allievi Bonacossa (2385 m)
  • timer5 ore e 50 minuti
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Distanza: 10,5 km

Scavalcare la costiera del Camerozzo e scendere dall’omonimo passo nella valle del Ferro è il tratto più impegnativo del sentiero Roma, esposto e ripido, ma ben attrezzato. Si passa dalla valle del Ferro alla val Qualido, e da questa alla valle Zocca, dove si trova il rifugio Allievi.


TAPPA 4 Rifugio Allievi Bonacossa (2385 m) / Rifugio Ponti (2559 m)
  • timer8 ore e 40 minuti
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Distanza: 11,2 km

Dall’Allievi si approda nella val Torrone. Una risalita di oltre 600 metri conduce al passo del Cameraccio che, coi suoi m 2950, è il punto più alto del sentiero Roma. Per il Rifugio Ponti si devono ancora attraversare le interminabili e scomode pietraie della val Cameraccio e l’impervia bocchetta Roma. È la tappa più faticosa.


TAPPA 5 Rifugio Ponti (2559 m) / Rifugio Bosio Galli (2086 m)
  • timer4 ore e 15 minuti
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Distanza: 15,2 km

Dopo 2 giorni nel regno del granito, la mezzeria della valle di Predarossa segna il confine con le serpentiniti. Dalla grigia val Masino si passa alle rosse pietraie della Valmalenco, che la quota decrescente trasforma prima in praterie, poi in boschi e pascoli. Dopo una picchiata di 1900 metri di dislivello dal passo di Corna Rossa e il passaggio al Rifugio Bosio Galli, ecco Chiesa in Valmalenco.