Gran Tour del Monviso
Il primo Giro di Viso documentato risale al 1º luglio 1839, quando l’inglese David Forbes, insieme a una guida locale, attraversò la Valle del Guil, raggiunse il Colle delle Traversette, passò a Est del Monviso e tornò nello stesso giorno a La Monta. Nel 1854, gli inglesi Whateley e Jenkinson ripeterono il percorso in due giorni, pernottando nel Vallone di Vallanta. Nel XIX secolo, le prime guide consigliavano di completare il giro in una giornata. Nel XX secolo, il Giro del Viso diventò una classica dell’escursionismo, popolare soprattutto tra gli escursionisti francesi dagli anni ’70. Il trekking offre viste spettacolari sul Monviso e una varietà di paesaggi, tra cui pareti rocciose, laghetti cristallini, boschi di pini cembri e specchi d’acqua. Il Gran Tour del Monviso può essere percorso da varie valli italiane o dalla Valle del Guil in Francia, richiedendo da due a sei giorni. Un’opzione interessante è l’anello completo che include l’alta Valle Pellice e il Rifugio Barbara Lowrie, classificato principalmente come E, con alcuni tratti più impegnativi.
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Il percorso inizia al parcheggio del Rifugio Barbara Lowrie a 1753 metri di altitudine, seguendo una strada militare chiusa al traffico veicolare, che porta all’Oasi di protezione faunistica dedicata agli ungulati. Dal Pian delle Marmotte si può prendere il vecchio sentiero che attraversa i tornanti fino al Colle Barant a 2373 metri e al Rifugio omonimo. Il Colle Barant è noto come il “Parco delle stelle” grazie alla sua scarsa illuminazione artificiale. Sotto il Colle Barant, sul versante che guarda la Conca del Prà, si trova il Giardino Botanico “Bruno Peyronel” a 2290 metri, un’area protetta con oltre 300 specie di piante e diverse specie animali. Il giardino, esteso su circa 17.000 metri quadrati, è progettato per proteggere e valorizzare la flora locale delle Alpi Cozie. Per gli escursionisti più esperti, è possibile continuare fino al Rifugio Jervis in circa 50 minuti.
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Il percorso inizia dal Rifugio Barant (2373 m) e segue la strada militare verso la Conca del Prà, attraversando casematte e un giardino botanico. Si attraversa il Torrente Pellice e si risale verso il Rifugio Jervis (1732 m). Lungo la Conca del Prà si segue una carrareccia pianeggiante, mantenendosi sulla sinistra del torrente. Si passa per Partia d’Amunt (1750 m) e si raggiunge il Pian Sineive (2060 m), dove c’è una stele commemorativa per la sciagura aerea del 1957. Si continua verso il Rifugio Granero (2377 m), passando per la “Schiena d’Asino” e il Lago Lungo. Il rifugio è visibile solo alla fine del percorso.
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Il percorso inizia dal Rifugio Granero e si dirige verso la conca del Lago Lungo. Dopo aver attraversato l’emissario, il sentiero costeggia l’erbosa sponda occidentale del lago prima di biforcarsi. Si consiglia di seguire la diramazione di destra che attraversa un pendio alla base della cresta tra i valloni del Colle Seilliere e del Passo Seillierino. Dopo aver raggiunto il Colle Seilliere, si scende sul versante meridionale e si raggiunge il Rifugio Viso, visibile durante la discesa. Da qui, il sentiero continua attraversando il torrente Guil e raggiungendo il Lago Lestiò, quindi procede fino al Passo di Vallanta. Si può optare per la discesa verso il Rifugio Vallanta o proseguire verso il Passo della Losetta, salendo poi sulla cima del Monte Losetta per ammirare la parete ovest del Viso. Dopo la discesa dal Monte Losetta e il ritorno al Passo della Losetta, si segue l’itinerario di salita fino al bivio per poi scendere al Rifugio Vallanta. Si suggerisce di abbreviare la tappa pernottando al Réfuge du Viso in Francia.
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Il sentiero parte dal Rifugio Vallanta e scende gradualmente su Pian Para (2350 m), seguendo la destra del torrente e attraversandolo vicino al Gias d’Ajaut (2036 m). Dopo aver attraversato il torrente di nuovo vicino alla Grangia del Rio, si incontra un bivio per il Passo di San Chiaffredo. Da qui, si scende a sinistra, attraversando una passerella e passando accanto alle Grange Gheit (1912 m). Si prosegue sul sentiero che sale fino al Pian Meyer (2126 m), attraversando il Vallone delle Giargiatte e raggiungendo il Passo di San Chiaffredo (2764 m). Da qui, si scende al Rifugio Sella (2640 m) o al Rifugio Alpetto (2268 m), con quest’ultimo raggiungibile attraverso i Laghi delle Sagnette (2567 m) e il Lago Grande di Viso, oppure attraverso un vallone che passa per una sorgente anticamente indicata come la sorgente del fiume Po. Il sentiero conduce infine al Rifugio Alpetto, passando per il bivacco del Club Alpino Italiano.
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Escursione attraverso la regione ai piedi della parete nord del Monviso, caratterizzata da laghi, morene e paesaggi montani suggestivi. Partendo dal Quintino Sella, a 2640 metri di altitudine, si segue una mulattiera che porta alla depressione del Colle del Viso, tra il Monviso e il Viso Mozzo. Il percorso prosegue attraverso rocce e pendici fino al Lago Chiaretto, con possibilità di scelta tra due alternative: una che porta a Pian del Re e una che sale alla Colletta dei Laghi. Attraverso ripide pendici e una conca, si raggiunge il Rifugio Giacoletti a 2741 metri. Da qui, si scende verso nord seguendo un sentiero fino al “”Sentiero del Postino””, che taglia il versante est della Punta Venezia e conduce al Colle delle Traversette. Dopo aver attraversato il traforo, si ritorna al versante italiano e si scende fino a Pian Mait, per poi salire al Colle Armoine e discendere fino alle Grange del Pis e al Rifugio Barbara Lowrie.