Anello delle Dolomiti Friulane
Lontano dalle Dolomiti affollate, un vero e proprio raid escursionistico di 5 giorni attraverso le vallate selvagge dei gruppi del Pramaggiore, dei Monfalconi, degli Spalti di Toro e del Cridola, lontano dalle Dolomiti affollate. Il percorso tocca i rifugi Giaf, Flaiban-Pacherini, Pordenone e Padova, offrendo numerose possibilità di varianti di difficoltà e impegno, incluse salite alpinistiche alle vette. Si consiglia di effettuare la traversata in senso orario, partendo da uno dei rifugi indicati a seconda della provenienza. È consigliabile avere una buona resistenza per affrontare dislivelli di mille metri in un giorno, portando uno zaino in spalla. Non è richiesta attrezzatura da alpinismo o ferrata seguendo l’anello proposto, ma è necessaria una certa sicurezza su ghiaioni e sentieri stretti. Si raccomandano 5-6 giorni per completare il percorso, incluso il giorno di arrivo e di partenza. I rifugi offrono cucina tipica e gestione familiare, con la possibilità di ottenere informazioni dagli gestori e di usufruire di guide naturalistiche del Parco delle Dolomiti Friulane. Ulteriori informazioni sono disponibili sui siti dei rifugi e del Parco.
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La traversata al Rif. Flaiban-Pacherini si svolge lungo l’incantevole Truoi dai sclops, il cosiddetto sentiero delle genzianelle, che in un continuo succedersi di ambienti e colpi d’occhio oltrepassa la forcella Urtisiel, l’ampio pianoro con la casera Valmenon, il Canpuròs (la fiabesca prateria alpina che la fioritura estiva rende un luogo di sosta da sogno), le forcelle Brica e dell’Inferno, scendendo infine nell’alta val di Suola. Dislivello in salita 1000 metri, ore 6, difficoltà E. Segnavia CAI n. 361 (fino a Valmenon), 369 (fino al Passo del Mus), 362. Pernottamento al rifugio Flaiban-Pacherini.
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Dal Rifugio si sale al Passo di Suola, si valica la forcella Rua Alta, la forcella Pramaggiore (possibile salita alla vetta del monte Pramaggiore m. 2478, la più alta e panoramica del gruppo), quindi in discesa per la bucolica val dell’Inferno e la val Postegae al rif. Pordenone. Dislivello in salita 800 metri, ore 5-6, difficoltà EE (per la cima del Pramaggiore brevi passaggi di I grado). Segnavia CAI 363, 366 e 362. In alternativa è possibile la salita al passo del Mus e la discesa diretta al rif. Pordenone per la val di Guerra e la val Postegae. Dislivello in salita 500 metri, ore 4, difficoltà E. Segnavia CAI 362. Dal passo del Mus per gli esperti possibile digressione al Torrione Comici per l’ardita ferrata Cassiopea (necessario set da ferrata, calcolare altre 2 ore). Pernottamento al Rifugio Pordenone.
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“La traversata al rifugio Padova si effettua lungo la celebre val Montanaia per la forcella Montanaia, passando ai piedi dello straordinario Campanile di Val Montanaia, il “”grido di pietra”” conosciuto dagli alpinisti di tutta Europa. Percorso piuttosto faticoso ma in ambiente grandioso. Oltrepassata la Forcella Montanaia si scende per la val d’Arade sino alla grande radura prativa del Rifugio Padova. Dislivello in salita 1100 metri, ore 5, difficoltà EE. Segnavia CAI 353 fino in val d’Arade, poi 342 e 346.
Per evitare la ripida discesa da Forcella Montanaia il percorso alternativo è la salita per la valle Monfalcon di Cimoliana e la discesa in Val d’Arade per la Forcella Monfalcon di Forni, rinunciando però a vedere da vicino il Campanile. Segnavia CAI 349. Pernottamento al rifugio Padova.”
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Dal Rifugio Padova si entra nel cuore dei Monfalconi. Sono possibili due itinerari. Il percorso più breve prevede di salire comodamente alla forcella Scodovacca in un bel paesaggio dolomitico e da qui scendere in breve al Rifugio Giaf, lungo il sentiero diretto oppure percorrendo anche un tratto dell’Anello di Bianchi. Dislivello in salita 700 metri, 3-4 ore, difficoltà E. Segnavia CAI 346. Chi ha esperienza e allenamento può anche salire alla Tacca del Cridola e all’alpinistica Cima del Cridola (m. 2581, II grado).
Come alternativa, se non abbiamo già attraversato la forcella Monfalcon di Forni nella giornata precedente, si propone la spettacolare traversata di due alte forcelle, la forcella Monfalcon di Forni e la forcella di Las Busas, superando quel magico anfiteatro roccioso in cui sorge, in totale solitudine, la rossa struttura metallica del bivacco Marchi-Granzotto. Discesa da forcella di Las Busas su ghiaione, molto ripida nel primo tratto. Dislivello in salita 1100 metri, 6 ore, difficoltà EE. Segnavia CAI 342, poi 354. Pernottamento al Rifugio Giaf.
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